Sketch and the City: Comicom intervista Christian Cornia

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Perdonerà Miguel Herranz lo scippo del titolo, era perfetto. Abbiamo fatto alcune domande a Christian Cornia, tra gli organizzatori di un’importante manifestazione artistica e di beneficenza: una rete di illustratori realizzano disegni “en plain air” nella città, mappandone gli angoli più suggestivi e realizzando uno sguardo che resta, colorato e personalissimo, sulla carta. Una lunga tradizione: “io dipingo solo ciò che vedo” diceva Leonardo Da Vinci.

Cosa succede sabato 16 aprile a Bologna?

Sabato 16 Aprile è il giorno stabilito per il 31° SketchCrawl Mondiale. Noi ci troveremo alle 10 di mattina presso la fontana del Nettuno e da lì cominceremo a muoverci per la città, seguendo un percorso prestabilito prima e con vari punti d’interesse dove ci fermeremo a sketchare quello che abbiamo intorno…che siano persone, monumenti o altro.

Questa edizione rientra poi nella proposta di Enrico Casarosa, il fondatore dello Sketchcrawl, di trasformare il tutto in una raccolta di beneficenza per il Giappone. Per questa occasione siamo stati affiancati dall’organizzazione del Future Film Festival e grazie allo sponsor della Moleskine, noi tutti sketchers saremo provvisti di un quaderno la cui copertina verrà decorata nella giornata con scorci di Bologna. Questi quaderni saranno poi messi all’asta durante il Future Film Festival (il 23 aprile n.d.r.) per raccogliere fondi da donare alla Croce Rossa giapponese.

Cos’è lo SketchCrawl?

Sketchcrawl è una maratona internazionale dove persone di tutto il mondo si ritrovano per disegnare e schizzare insieme gli angoli più belli della città, per poi postare il risultato in un forum condividendo i propri disegni con altri artisti.

L’idea è nata da Enrico Casarosa, genovese, residente a San Francisco, storyboard artist della Pixar dove ha collaborato anche nel recente Ratatouille. Lo Sketchcrawl consiste nel girare un giorno intero per una città, facendo degli schizzi di tutto ciò che si vede, senza un tema preciso e senza l’obbligo di forma ( ognuno può schizzare velocemente, disegnare in modo più accurato, colorare con acquerelli o pantoni, ecc.), assumendo gli aspetti di una vera e propria maratona in cui persone in tutto il mondo camminano e disegnano all’unisono!

Cosa significa essere Urban Sketchers?

Urban Sketchers è un’organizzazione, un gruppo, il cui intento è innalzare il valore artistico,narrativo ed educativo del disegno sul posto, promuovendone la pratica e collegando le persone in tutto il mondo che disegnano i luoghi in cui vivono e in cui viaggiano.

L’obiettivo è mostrare il mondo…un disegno alla volta.

Esiste anche un manifesto esplicativo:

1. Disegnamo sul posto, all’aperto o al chiuso, catturando ciò che vediamo con la diretta osservazione

 

2. I nostri disegni raccontano la storia di ciò che ci circonda, dei luoghi in cui viviamo e di quelli dove viaggiamo

3. I nostri disegni sono una registrazione del tempo e dello spazio

4. Siamo fedeli alle scene che osserviamo

5. Utilizziamo ogni genere di strumento e preserviamo il nostro stile individuale

6. Ci sosteniamo a vicenda e disegnamo insieme

7. Condividiamo i nostri disegni online

8. Mostriamo il mondo, un disegno alla volta.

A quali mercati si legano e si possono legare gli sketches? Mi viene in mente ad esempio la collana della Lonely Planet, Itinerari d’Autore, di cui abbiamo già parlato qui…

Gli sketches oltre a poter essere utilizzati nelle guide turistiche come l’ottimo esempio da te riportato, nato grazie alla collaborazione della Lonely Planet e dell’editore francese Casterman, stanno entrando piano piano nel mondo delle riviste, sia come supporti ad articoli di viaggio sia correlati ad altri generi.

Cosa si intende invece per “carnet di viaggio”?

Il Carnet di viaggio, Carnet de voyage, sono veri e propri diari di viaggio, dove lo sketchers oltre ai vari disegni trascrive anche commenti sul proprio viaggio, un vero e proprio resoconto disegnato. Un genere che si rifà alla tradizione illuministica e romantica. A differenza dei normali quaderni degli urban sketchers,il carnet de voyage narra un viaggio, una ricerca, e quindi i vari disegni sono tra di loro legati da un percorso che li attraversa tutti anche grazie all’ausilio della parola scritta.

C’è una diversa ricezione all’estero, soprattutto per quanto riguarda i canali di pubblicazione e il riconoscimento degli autori?

In Italia il movimento degli Urban Sketchers non viene molto considerato, come invece capita all’estero. Ad esempio in Francia esiste il Festival dei Carnet de Voyage di Clermont Ferrand, in altri paesi i vari sketchers vengono utilizzati anche a scopi pubblicitari, come il caso di Lapin, urban sketchers francese, ma trapiantato a Barcellona, che ha già realizzato varie pubblicità attraverso il suo particolare segno. Oppure altri che hanno ricevuto riconoscimenti da parte dei giornali con articoli o altro.

Speriamo che pian piano anche i vari media italiani si rendano conto dell’alta potenzialità dell’urban sketching, che non sarà fedele come una fotografia, ma più carico della soggettività dell’artista e quindi molto più personale e vario.

 

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