No social, no supereroe. “Kick-Ass da Millar a Vaughn: il supereroe nell’epoca della sua riproduzione su Youtube“, titolava Marco D’Angelo su Lo Spazio Bianco qualche mese fa. Grazie a Youtube e a Myspace il video di un giovane studente in tutina verde che sgomina dei criminali fa il giro della rete, diventando il fenomeno Kick-Ass.
httpv://www.youtube.com/watch?v=0FOiBXDdvtU&feature=player_embedded
“Fan”, “mi piace”, “+1”, “Segui”: tutta una terminologia comune tra questi universi e il mondo social. Inutile dire che per il film è stata sviluppata una campagna virale su Youtube e su Myspace, con una “messa in abisso” del contenuto.
Quelle dei Social Network e quello del fumetto sono due dimensioni, due culture che si intersecano (passando inevitabilmente da quella nerd). Qui la designer Ashley Hay si è divertita con successo a rielaborare i profili anonimi di Facebook…
… per non parlare del diffusissimo fenomeno Face Your Manga.
Dell’incrocio nerd asociali/virtualmente connessi e fumetti ne ride la sit-com di culto The Big Bang Theory.
httpv://www.youtube.com/watch?v=J5YG5W8k56E
Il mondo del fumetto si è adeguato da tempo: tutti i più grandi editori utilizzano strenuamente i social, i gruppi di discussione imperversano su Facebook, nascono social network dedicati come Graphic.ly e gli autori attraverso siti condivisi e blog personali hanno un nuovo potentissimo canale di diffusione (qui le top 5 di Comic Book Resource sui più seguiti su Twitter).
Il fumettista Randall Munroe ha realizzato due infografiche sulla diffusione delle comunità online, una “mappa del potere” che descrive in modo lampante l’evoluzione dei social (qui prima e dopo).
Notevole anche l’esperimento via Twitter di Atwomic: un fumetto costruito attraverso i tweet, per creare cento versioni parallele della stessa storia.
D’altro canto anche il versante social utilizza il fumetto ai suoi fini per raccontare la propria storia e creare “buzz” in modo accattivante.
Da Maurizio Boscarol che spiega a fumetti social network a Caparezza su Apogeo Online (qui il link alla terza puntata sull’ormai celeberrima diatriba) fino alla biografia a fumetti di Mark Zuckerberg, è tutto un susseguirsi di discorsi ibridi, in cui si dimostrano le grandi e vicendevoli potenzialità di incorcio. Non è un caso se il profilo “di finzione” di Twitter più seguito in assoluto è The Batman (più di 200.000 follower, nessun following).
Per il 75° anniversario della Advertising Research Foundation a New York il team di PeopleBrowsr ha commissionato all’artista Adam Long la storia dei social network dal 1930 ad oggi, sotto forma di strip sequenziali davvero godibili.