Arriva la più grande fiera dell’editoria in Italia: il Salone del Libro di Torino. E qui vogliamo premiare le migliori cover italiane: non copertine di libri illustrati, per ragazzi o a fumetti, ma copertine con un’illustrazione davvero speciale, che condensa in quell’unica immagine un universo. Vediamo dunque grandi classici e scelte sorprendenti, di illustratori italiani.
1. Tullio Pericoli – Il giorno del lupo (Carlo Lucarelli, Einaudi)
L’inizio della storia dell’ispettore Coliandro ha lo sguardo selvaggio e ispido del lupo disegnato dal grande Pericoli, qui non ironico e leggero come nel suo stile. Basta un dettaglio del muso dell’animale, la sua espressione, a dare forza contundente alla copertina.
2. Alessandro Gottardo aka Shout – Il tempo materiale (di Giorgio Vasta, Minimum Fax)
Con questa copertina Shout (di cui abbiamo già parlato qui e qui) ha vinto la medaglia d’oro della storica Society of Illustrators. “L’idea mi è venuta durante le vacanze estive, dopo numerosi tentativi in cui non c’era accordo tra il mio gusto e quello dello scrittore e dell’editore. Il protagonista del libro, un ragazzino che si avvicinerà all’ideologia delle Brigate Rosse, vive l’età dell’innocenza, ma frequenta idee pericolose. Per questo l’ho messo in un luogo sospeso: il posto di passeggero che sta aspettando qualcosa, ma si trova su un’auto destinata a non andare da nessuna parte, bloccata com’è dai mattoni su cui appoggia la ruota davanti. Fuori da questo rifugio ci sono i cani randagi, che appaiono nel romanzo e sembrano al tempo stesso possibili vittime o carnefici del protagonista, in un quadro di totale ambiguità.” (Fonte: La Repubblica 04/02/2009) Tra le sue collaborazioni, il Washington Post, il Time, Esquire, Newsweek, il Los Angeles Times, Wired, Internazionale ed E – il mensile di Emergency.
3. Guido Scarabottolo – L’arte di dimenticare (di Anita Nair, Guanda)
La firma di Scarabottolo per Guanda è una continuità d’autore che è andata a caratterizzare l’identità della casa editrice.
“Se si vuole interpretare i suoi disegni non si ha mai un giudizio univoco. Ciascun osservatore avrà piuttosto la possibilità e il dono di trovarsi di fronte a queste immagini che hanno dunque la peculiarità di poter essere dotate di “apertura” permettendo a ciascuno la propria interpretazione. Molti dei suoi disegni (alcuni senza titolo) si ritrovano riuniti in un libro, Note (2006). Una specie di racconto parallelo per figure che si “dipana di copertina in copertina” e che ogni lettore “è invitato a seguire”. A fare da corredo, un catalogo edito da Guanda, curato con la complicità di Giovanna Zoboli e inusualmente costellato di grandi spazi bianchi “a uso di chi li volesse utilizzare”. (Fonte: Guido Scarabottolo – Storia di un illustratore. A cura di Isabella Borghese)
4. Lorenzo Mattotti – Donne informate sui fatti (di Carlo Fruttero, Mondadori)
Otto donne e un mistero per un giallo inconsueto in cui Mattotti sottolinea con ironia la deformazione di un occhio che vuole vedere meglio, e che sembra non vedere nulla, anzi pare incorniciato più da uno specchio che da una lente di ingrandimento; la bellezza dell’immagine e dei colori splende di luce propria.
Quello di Fruttero-Mattotti pare un’accoppiata vincente alla Mondadori, che ha coinvolto l’illustratore anche con Mutandine di chiffon e Ti trovo un po’ pallida.
5. Dino Buzzati – La boutique del mistero (Mondadori)
È lo stesso autore che firma questa straordinaria raccolta di racconti e l’immagine in copertina, tempera su cartone, Ritratto del califfo Mash-er-Rum e le sue 20 mogli, tutti ironicamente composizioni vegetali per una copertina surreale, giustamente celebre.
Buzzati, versatile artista, è stato anche il creatore della prima graphic novel italiana, Poema a fumetti (oggi forse un po’ datato, ma con invenzioni visive di grande suggestione).
6. Gianluigi Toccafondo – Questa storia (di Alessandro Baricco, Fandango Libri)
Non una, ma quattro copertine in circolazione per l’autore feticcio di Fandango, già collaboratore di Baricco per le scenografie dello spettacolo di teatro L’Iliade.
“Lasciami andare a vedere il Sogno, la Velocità, il Miracolo, non fermarmi con uno sguardo triste, questa notte lasciami vivere laggiù, sull’orlo del mondo, solo queste notte, poi tornerò. Così si chiuderà il cerchio delle cose non accadute.”
7. Igort – Elianto (di Stefano Benni, Feltrinelli)
– E se avessi immaginato tutto? – disse Elianto.
– Se avessi immaginato tutto, saresti comunque guarito.
8. Wainer Vaccari – Il grande scomunicato (di Luca di Fulvio, Bompiani)
Siamo tornati dell’artista modenese, domina la copertina di questo libro onirico, a detta dell’editrice a metà tra Lewis Carroll e Tim Burton. Una scena surreale, in cui uomini accovacciati e tutti uguali in fila indiana penetrano in un muro dietro a cui si nasconde una misteriosa e nuda figura femminile.
Siamo nel 1996, prima del periodo in cui interviene una decostruzione delle immagini di Vaccari, ancora molto legate all’illustrazione, alla suggestione narrativa interna.
9. Manuela Furlan – La famiglia Winshaw (di Jonathan Coe, Feltrinelli)
Dopo aver caratterizzato le prime copertine di Coe per Feltrinelli, con il suo segno “non finito” e spezzato, Manuela Furlan si è dedicata totalmente alla pittura. Ha fatto in tempo comunque a collegare il suo tratto all’immaginario dei cultori italiani dello scrittore britannico, con questo libro forse al suo apice sui temi della follia e dell’ossessione.
10. Stefano Ricci – Distruggere Alphaville (di Valerio Evangelisti, L’Ancora del Mediterraneo ed.)
Terzo volume della tetralogia di cui Ricci ha realizzato tutte le cover, è un’opera eclettica, difficilmente classificabile: come il lavoro dell’artista bolognese, che emerge dalla superficie con strati grumosi, bianchi impastati, sporchi, al servizio di soggetti che sembrano provenire da un mondo contorto ma paurosamente confinante al nostro.
11. Antonello Silverini – La penultima verità (Philip K. Dick, Fanucci)
Cosa poteva rendere più inquietante la copertina di un libro di Philip Dick? Da riscoprire anche le altre, qui sul sito dell’autore.
“Una nebbia può penetrare dall’esterno e impossessarsi di te; può invaderti. Alla lunga e alta finestra della sua biblioteca (una regale struttura costruita con i frammenti di cemento che un tempo, in un’altra epoca, formavano una rampa d’accesso della Bayshore Freeway), Joseph Adams rifletteva mentre guardava la nebbia, quella del Pacifico. E siccome era sera e sul mondo stava scendendo il buio, quella nebbia lo spaventava quanto l’altra, quella nebbia interiore che non invadeva ma si estendeva e si rimescolava riempiendo ogni parte vuota del suo corpo. Quasi sempre, a quest’ultima nebbia si dava il nome di solitudine.”
12. Gipi – La rivoluzione delle api (di Serge Quadruppani, Verdenero ed.)
«Le copertine per la collana sono arrivate in un momento di cambiamento», spiega Gipi. «Per un disegnatore, per me almeno, queste fasi sono spaventose. Ci si accorge che un certo modo di lavorare che ci è stato congeniale per anni, lentamente, non funziona più. Quando ho cominciato a realizzare le copertine per Verdenero, stavo proprio in un periodo così. Dovevo disegnare e non sapevo “come”. E poi, come accade in questi casi proprio lavorando su temi nuovi, inaspettati, la mano prende altre strade e il disegno cambia, verso direzioni sue. Da qualche tempo ho uno stile nuovo nelle mani. È arrivato da solo, silenzioso e inarrestabile, mentre lavoravo alla collana» (Fonte: S. Sa. Il Sole 24 Ore del 6 febbraio 2011)
13. Lorenzo Lanzi – Senza colpa (di Felice Cimatti, Marcos y Marcos)
Altra casa editrice, altro illustratore identificativo: “Uno dei tratti distintivi di Marcos y Marcos è la grafica. Semplice, vivace, coloratissima. Ogni copertina è pensata con cura, i due editori – che scelgono ogni romanzo e lo conoscono approfonditamente – forniscono al grafico un soggetto che ne sintetizza lo spirito, la voce. Dal 1997, salvo rare eccezioni, la mano è una sola: Lorenzo Lanzi. Lorenzo è illustratore, “visualizer” pubblicitario, autore di fumetti: per noi ha realizzato quasi duecento copertine.” (Fonte: University.it)
Qui un omaggio ai Beatles e una messa in crisi del dato per scontato per un appassionato romanzo in difesa degli animali.
14. Giuseppe Palumbo – I cancelli dell’Eden (di Ethan Coen, Einaudi)
Avremmo potuto scegliere una delle innumerevoli copertine realizzate per Stefano Benni (Pane e tempesta, Achille Piè Veloce), ma preferiamo questa, dove l’incisivo stile di Palumbo trascina il lettore tra i racconti del più cattivo dei due fratelli cineasti, e soprattutto dove lo struzzo corre ma rischia grosso.
15. Matteo Pincelli – Doppio sogno (di Arthur Schnitzler, Il Giornale)
Influenzata dalle visioni kubrickiane di Eyes Wide Shut, l’immagine delle due donne mascherate e perturbanti è coperta parzialmente da un’ombra.
Decadenza, noia e incubo sottile pervadono l’atmosfera e i colori (supervisionati da Simona Bursi), azzurrino e giallo come nella versione cinematografica della grande opera dello scrittore austriaco. Doppelgänger. Le altre copertine sul sito dell’autore, a questo link.
Fuori concorso, premio alla carriera…
Emanuele Luzzati – Fiabe lunghe un sorriso (di Gianni Rodari, Editori Riuniti)
Il sodalizio tra Rodari e Luzzati non può essere taciuto, anche perché queste opere, se pur sono libri illustrati per bambini, necessiterebbero di una rilettura da parte degli adulti. Il rapporto tra i due ha meritato una mostra itinerante, appena passata da Alessandria, I segni della fantasia.
“Il segreto, con i bambini e con i ragazzi, non è di truccarsi da bambino, ma di essere e di restare un adulto che però sappia conservare ed usare la fantasia, per modo che l’incontro con lui possa avvenire anche su terreni che di solito sono esclusi dal rapporto tra bambini ed adulti” (G. Rodari, da “Luzzati e i bambini”)
Questo un simbolo esemplificativo, che svilupperemo meglio quando parleremo di libri illustrati per bambini – e per adulti…
12 maggio 2011 13:00
Grazie per il semplice ma efficace commento alla mia copertina del libro di Luca di Fulvio.
Buon lavoro,
Wainer
12 maggio 2011 14:52
In libreria aveva anche la fascetta dedicata “Copertina di Wainer Vaccari”, a sottolineare il valore aggiunto della sua suggestiva opera… Grazie a lei, a presto!
17 maggio 2011 11:24
…non potevo sperare di essere in migliore compagnia !…grazie e buon lavoro
antonello
17 maggio 2011 11:34
Grazie Antonello!! Fare questa classifica è stata una passeggiata nella bellezza… 🙂 A presto, restiamo in contatto!
30 luglio 2012 21:39
FANTASTICO!
31 luglio 2012 09:20
Grazie Francesco! Ti invitiamo ad esplorare i nostri best 15 🙂