Comics testimonial: Federico Fellini

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di Caterina Bonora

Il mondo dei fumetti potrà prestare generosamente al cinema le sue scenografie, i suoi personaggi, le sue storie, ma non la sua suggestione più segreta, ineffabile, che è quella della fissità, l’immobilità delle farfalle trafitte da uno spillone.

Federico Fellini

Disegno per Lo sceicco bianco: Cabiria, Matilde e Mangiafuoco

Disegno per Lo sceicco bianco: Cabiria, Matilde e Mangiafuoco

 

Nelle sale c’è il flm che Ettore Scola ha dedicato a Federico Fellini, “Che strano chiamarsi Federico! e noi lo omaggiamo a nostro modo: perché non è così di pubblico dominio che il regista di Amarcord fosse anche un disegnatore e vignettista professionista fino alla fine degli anni ’40 – oltre a disegnare senza sosta, come appunti visivi o interventi di storyboard veri e propri.

Ed ecco che due tavole di Fellini compaiono anche su Rolling Stone Magazine USA a metà degli anni ’70_

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Come affermò lui stesso:

Perché disegno i personaggi dei miei film? Perché prendo appunti grafici delle loro facce, dei nasi, dei baffi, delle cravatte, delle borsette, del modo di accavallare le gambe, delle persone che vengono a trovarmi in ufficio?

Forse l’ho già detto che è un modo per cominciare a guardare il film in faccia, per vedere che tipo è, il tentativo di fissare qualcosa, sia pure minuscolo, al limite dell’insignificanza, ma che mi sembra abbia comunque a che fare col film, e velatamente mi parla di lui.

Disegno per I clowns - Il clown Pierino con la candela

Disegno per I clowns – Il clown Pierino con la candela

 

Più celebre è il dialogo creativo con Milo Manara, con cui realizzò Viaggio a Tulum e Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet, il cui protagonista ha i tratti di Paolo Villaggio, anche nel film La voce della luna (con locandina curata dal fumettista). Al sodalizio artistico è dedicato il volume Fellini e Manara (Navarra Ed., 2011).

Fellini e Manara - Viaggio a Tulum

Fellini e Manara – Viaggio a Tulum

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Non dimentichiamo che Fellini affidò la locandina de La città delle donne ad Andrea Pazienza (con un risultato spettacolare).

città donne

Alla coppia Fellini-Moebius invece, risale lo scambio epistolare riportato dal blog di Matteo Stefanelli (qui il link della fonte):

La lettera di Moebius, datata Primavera 1979:

Federico,

Avrei voluto scriverti il giorno stesso del nostro incontro, poi il giorno dopo, poi tutti i giorni … ma il programma di un viaggiatore è imprevedibile, e ad ogni modo il mio è davvero carico. E così solo ora sono finalmente in grado di soddisfare il mio desiderio.

Naturalmente pensavo di esprimere i miei ringraziamenti, come è d’uso fare … ma la forza di quel che ho provato durante il nostro incontro è tale che la cornice delle abitudini mi sembra scoppiare in mille pezzi.

Sento ancora l’energia positiva che improvvisamente mi ha avvolto, non appena ci siamo visti, come se un angelo ci stesse avvolgendo con la sua aura calorosa. Sento ancora la bontà delle tue braccia quando mi hai stretto a te, come se fossi improvvisamente diventato un ragazzo stretto affettuosamente da uno zio gigantesco …

Che esperienza! Raramente ero stato immerso in un simile bagno di giubilo interiore, con una bella schiuma di soddisfazione intellettuale e un simile profumo di giustezza spirituale.

Smetto qui di violare il tuo pudore con i miei complimenti, abbiamo già dovuto farteli mille volte. Sappi tuttavia che hai fatto un dono meraviglioso a Moebius, e che l’occhio che aiuta a scegliere la giusta luce non è stato stimolato solo sul piano materiale.

Spero di avere un’altra occasione di incontrarti … Nel frattempo ti auguro buona vita, con amore, amori e luci, e luce! …

La lettera di Fellini, datata 23 giugno 1979:

Il libro dei sogniCaro Moebius,

Tutto ciò che fai mi piace, anche il tuo nome mi piace. Nel mio film Casanova, ho chiamato il vecchio medico-erborista omeopatico, metà mago metà stregone, “Moebius”. Era il mio modo di mostrarti il mio affetto e riconoscenza, perché sei davvero meraviglioso. Non ho mai avuto il tempo di dirti quanto e perché. Spero di potertelo esprimere ora.

Sono nel bel mezzo delle riprese, e come al solito mi sento sospeso come in un delirio febbrile – forse questa volta anche un po ‘più febbrile del solito. Talvolta ho la netta sensazione di dovere ancora iniziare le riprese, eppure altre volte mi sento come se avessi già finito molto tempo fa. Vivo come se fossi sospeso in uno dei tuoi universi obliqui, senza peso.

Mi dispiace che questa lettera sia un po ‘affrettata e forse tenda a divagare, tanto più perché la gioia e l’entusiasmo che mi danno i tuoi disegni richiederebbe la massima precisione, e vorrebbero che ti dicessi tutto, subito e tutto insieme.

Lasciami allora almeno dire che, scoprendo ciò che fai tu, e i tuoi colleghi a Métal Hurlant, ho subito ritrovato una sensazione toccante – come di fronte a un appuntamento meraviglioso che ci era periodicamente promesso – che avevo conosciuto solo da bambino, tra due consegne del nuovo numero del “Giornalino della Domenica”, che portava i racconti delle avventure di “Happy Hooligan” e dei “Katzenjammer Kids”.

Che grande regista saresti! Ci hai mai pensato?

Ciò che più stupisce nei tuoi disegni è la luce, soprattutto nelle tavole in bianco e nero: una luce fosforica, ossidrica, come una luce perpetua, che viene dai limbi solari…

E’ un mio vecchio sogno riuscire a realizzare un film di fantascienza. Ci penso da tempo, e ci pensavo da ben prima che venisse la moda attuale per questi film. Tu saresti senza dubbio il collaboratore ideale, ma penso che non ti interpellerei mai, perché sei troppo completo, la tua forza visionaria è troppo forte: cosa mi resterebbe da fare, in queste condizioni?

Ecco perché, caro Moebius, non ti dico che questo: continua a disegnare favolosamente, per la gioia di noi tutti.

Buon lavoro e buona fortuna,

Federico Fellini

Ampi approfondimenti su AfNews: qui.

E su Fumettologicamente: qui.

Papa Francesco ha appena detto che “La strada” è uno dei suoi film preferiti… E riempiamoci gli occhi…

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