Illustrazione, tipografia, design e musica non di sottofondo: la storia dei manifesti illustrati condensa stile e sperimentazione. La nostra storia inizia negli psichedelici anni ’60, come documenta il film American Artifact, quando nella ribollente San Francisco scoppia il movimento underground in tutte le arti.
Qui vi proponiamo alcuni poster veramente esplosivi, che vogliono essere anche un omaggio alla rinascita del genere (dopo la crisi degli anni ’80 e la concorrenza dello strumento-volantino).
Multiforme Soto: disegnatore per la Disney, street artist, pittore… Qui si intrecciano suggestioni vintage, manga, kawaii e hippie.
2. Jermaine Rogers – Daniel Johnston
A volte scegliere un’immagine piuttosto che un’altra è davvero dura: questa, per esempio, dove Capitan America viene assediato da una folla di orsetti posseduti o quella dei Radiohead che poi non è una sola, data la lunga collaborazione della designer e artista con il gruppo inglese? Oppure Morissey al bar con Oscar Wilde?
Alla fine ha vinto Daniel Johnston con il suo genio disagiato.
Nei poster di Emek, la psichedelia anni ’60 si scontra con l’iconografia post-industriale degli anni ’90.
Organico e meccanico si mescolano con un certo humor nero in un immaginario complesso e visionario.
Qui il corpo di Marilyn Manson si scompone in un’infografica inquietante e ironica.
Emek collabora, con la sua arte, con molti musicisti, da B.B. King ai Beastie Boys, da Neil Young fino a misconosciuti gruppi punk.
Ha partecipato all’esposizione “History of Rock Posters” della Rock and Roll Hall of Fame.
4. Mike Klay – The Mountain Goats
Vettori puliti, tipografia nitida e palette di colori che sono scelte di identità: Mike Clay è una star del poster, sintetico e ammiccante.
La grande coerenza è anche con la band, passata negli ultimi anni da un lo-fi quasi militante ad un approccio più “lucido”.
5. Bonnie MacLean – The Yardbirds
Una delle poche artiste donne che hanno fatto la storia del poster musicale, la persona giusta e il momento giusto, ovvero in mezzo alla bolla dell’underground.
Influenzata dalle linee sinuose dell’Art Noveau e dai suoi contenuti ammalianti (figure femminili, pavoni, nudi, arabeschi) Bonnie MacLean fu parte fondante della rivoluzione artistica degli anni ’60 negli Stati Uniti.
Qui anche le scritte vengono trascinate nel vortice decò, inaugurando un’estetica riconoscibile ancor oggi.
Un polipo gigante immobilizza una balena sulla cui testa giace un veliero: dov’è il vero pericolo?
Ironico, fantasioso, quasi un cartoon surreale: il mondo di Marq Spusta è tutto da esplorare.
7. Alton Kelley & Stanley Mouse – Grateful Dead and Quicksilver Messenger Service
Tra i rutilanti poster dei Grateful Dead, che rimangono sicuramente nella storia della musica, ci colpisce questo insolito, tenero e sorprendente omaggio a Winnie the Pooh.
8. Lee Conklin – Steppenwolf, Grateful Dead
Maestro della psichedelia senza paura (basti guardare il suo sito internet), Lee Conklin ha realizzato poster che per i cultori del genere sono diventati delle reliquie, spesso stampati in numero limitato e oggi inseguiti dai collezionisti.
Il lavoro di Jeff Lance strizza sempre l’occhio a elementi retrò e soprattutto all’universo dell’animazione. Divertito e plastico, lo stile dell’illustratore smuove reminiscenze ironiche e ammiccanti.
10. Tim Biskup – Faith No More
Il lato selvaggio dei tacchi a spillo.
Approfondite sul sito dell’artista e in questa bella intervista dedicata.
12. Jason Munn – Flight Of The Concords
Una selezione dei poster di Munn sono nella permanente del MoMA di San Francisco. Giochi geometrici, visivi, e uccellini che qui nascono ma che invece nella versione dei Mogwai (qui) non stanno tanto bene.
13. Jim Phillips – Louis & Clark Expedition
Il suo primo lavoro è stato un fumetto sul surf, e da lì è disceso lo stile rutilante e ipertrofico di questo artista californiano fissato con lo skate e le tavole sulla cresta dell’onda.
Nel poster per Louis & Clark (poi Lewis & Clark Musical Expedition) si affastellano figure umane, animali, paesaggi, scene improbabili, satiriche e rocambolesche da un selvaggio West parecchio rivisitato.
14. Tara McPherson – The Mars Volta
Tatuatissima e rinomata, collaboratrice per Futurama di Matt Groening, Tara McPherson è la principessa degli art poster di ELLE Magazine.
Una sua attività continuativa è quella di fare poster per gruppi rock come Beck, Modest Mouse e Melvins .
Ha creato giocattoli e illustrazioni per Kidrobot, Dark Horse Comics e DC Vertigo. Questo poster a fumetti ha come protagonista George the Vampire Boy.
15. Rich Kelly – Mogway
In realtà questa ultima posizione è molto discutibile, dato l’artwork davvero “impressive”. Andate a visitare il sito dell’illustratore…
Quali altri gig poster ci siamo dimenticati?
20 aprile 2012 12:45
TUTTI quelli di Bon Iver