di Caterina Bonora
Abbiamo fatto due chiacchiere con l’architetto, fumettista e illustratore Piero Ruggeri, che presenzierà all’inaugurazione del concorso Fantastiche Matite lunedì 24 marzo 2014 alle ore 17 presso la Biblioteca Crocetta di Modena.
In quale veste partecipi a Fantastiche Matite?
Ospite come disegnatore che ha lavorato su visioni del “fantastico” nel campo dello Steam Punk e nel Fantasy più classico e celtico.
C’è un panorama interessante nel fumetto tra Bologna, Modena e Reggio Emilia?
Ah… Siamo in una delle culle più prolifiche di autori creativi sul versante delle strisce disegnate. Bologna è una caso molto particolare che negli anni ottanta è esploso ed è diventato punto di riferimento a livello internazionale. È tutt’ora una città che continua a sfornare artisti interessanti e, nonostante in essa coesistano professionisti che lavorano in settori anche completamente differenti, non mancano le occasioni di incontri comuni.
Reggio è una nuova realtà in grande crescita, che ruota soprattutto attorno al gruppo nato da quelli che erano i ragazzi della “Innocent Victim” che ora sono artisti di taratura internazionale.
Modena è stato un caso più che unico in Italia, culla di tanti artisti nel passato che sono stati radunati soprattutto attorno a fantastici studi animazione; oggi è in attesa di una degna ripresa. L’esperienza del Bonvi Parken di tre anni fa ci ha dato la conferma di una città che ha festeggiato il ritorno di un’arte un po’ sopita.
Cosa ci racconti della tua esperienza francese?
Una bellissima esperienza che mi ha dato la possibilità di esprimermi, assieme a Filippo Neri, nel tentativo di inseguire un prodotto di qualità, anche sul versante delle storie a colori. Lavorare per questo tipo di cartonati prevede di avere un vasto pubblico interessato per abbattere le alte spese di produzione. Il mercato franco-belga attualmente è uno di quelli più prolifici.
Partecipare poi alle loro numerose quanto curate fiere, per un autore è un’impagabile iniezione di carica ed entusiasmo.
Gli eventi possono portare il fumetto nei luoghi pubblici, facendoli scendere tra le persone, nella città. Quali manifestazioni ricordi con più piacere e perché?
In Italia Lucca è la capostipite delle manifestazioni, una cornice fantastica per ospitare belle mostre, tanti editori ed autori. A volte rischia perfino di sfuggire al controllo per l’inaspettata risposta di un sempre più grande pubblico. Anche Napoli è stata per me una grande esperienza.
Anche la nostra regione ospita importanti appuntamenti. A Bologna la Fiera del Libro per ragazzi e BilBolBul segnano la presenza di iniziative ad altissimo livello riconosciute in campo internazionale.
Reggio da diversi anni organizza l’originale e piacevole Pic Nic Festival mentre Modena è sotto i riflettori per il grande interesse destato dal recente Festival al Bonvi Parken.
Sarei molto curioso poi di vedere il festival di Mantova, organizzato tra le strade della centro storico al posto del pur degno ma isolato Palasport… sarebbe a mio giudizio una fantastica cornice urbana che potrebbe avvicinasi ai fasti Lucchesi.
Spendo anche due parole di elogio per Cesena Comics portata avanti negli anni con pochi mezzi ma tanta ammirabile passione.
Ultimo pensiero, con una lacrimuccia nostalgica, ad “Arena!”… Happening che ho organizzato col Gruppo Lexlutor a Bologna dal 1998 al 2007 e che conteneva il Concorso Baraccano, un bella cornice per fare emergere tanti artisti che ora calcano la scena del fumetto.
Quali lavori di illustrazione/fumetto hai realizzato per comunicare un evento/ un progetto / un prodotto?
La mia specialità spesso è stata l’inserire il fumetto in campagne pubblicitarie per prodotti lontani dalle strisce disegnate… Sono riuscito a convincere diverse aziende della forza dell’immagine disegnata e da lì mi sono divertito a portare avanti Silver Surfer tra le pennellesse, Robot tra apparecchi fotografici e improbabili Veneri del Botticelli ridisegnate tra i pallets di legno… 😉
Su cosa stai lavorando in questo momento?
Un nuovo libro per una serie con le edizioni francesi Physalis. Una genere simile a quello del mitico film “Papillon” con Dustin Hoffman e Steve McQueen.
Poi altri progetti in corso parallelamente, tra i quali una storia d’avventura tra mondi sotterranei ed il progetto “Labirynthes d’eau” con Otto Gabos alla sceneggiatura su una Bologna simile a Venezia, senza strade e piena solo di canali.
Vi sono delle direzioni per te ancora inesplorate che guardi con interesse?
Ogni occasione che ruota attorno al mondo del disegno racchiude per me sempre un grande interesse. Il Fumetto continuerà a riservare tante strade da esplorare, ma se vi saranno contatti con la grafica digitale, i games o l’animazione si deve esser pronti a raccogliere con piacere le eventuali sfide!