di Caterina Bonora
Social Media Today ha pubblicato la lista dei 20 errori di content marketing più tipici e distruttivi: per immediatezza (e un sorriso) aggiunge a supporto divulgativo una vignetta per ognuno di essi.
Vi proponiamo dunque una libera traduzione dell’articolo, sperando che l’elenco vi possa essere utile per imparare qualcosa dagli errori… preferibilmente degli altri!
“La scienza del content marketing è molto più ampia della mera pubblicazione occasionale di un blog. Quella dei contenuti personalizzati è diventata un’industria di 43,9 miliardi di dollari, e anche gli scettici devono ammettere che si tratta di una cosa seria. I migliori venditori di contenuti sono “maghi” in grado di fondere scrittura, contenuti multimediali, PR, social media e networking in una presenza online completa. È un lavoro duro, e non c’è spazio per errori. Per divertirvi e per ispirare la vostra ricerca di eccellenza, abbiamo curato alcune vignette che illustrano brillantemente alcuni dei problemi più comuni.
1. Non dare priorità all’organizzazione del tempo
Il 51% dei marketers lotta per creare abbastanza contenuto: è il secondo tasto dolente tra i creatori di contenuti B2B; il primo sono i vincoli di bilancio. Dal momento che probabilmente non si desidera lavorare più ore, è essenziale sviluppare capacità di focalizzare l’attenzione ed escludere input esterni.
Il SEO copywriting dovrebbe essere meno concentrato su come migliorare i vostri articoli per Google, e di più sulla scrittura di articoli che le persone vogliono condividere. L’utilizzo di parole chiave a caso è tra i più fastidiosi errori di marketing. In un post recente, Matt Cutts di Google ha consigliato di concentrarsi di più sui segnali sociali, e meno sull’intenzionale costruzione di link.
3. Self-editing ossessivo
C’è un tempo e un luogo per l’editing, e alcuni esperti credono che sia meglio lasciarlo separato dal processo di scrittura. Il copy blogger Sean D’Souza è un convinto sostenitore che l’auto-editing e la competenza non possano coesistere senza generare errori di marketing.
4. “Vestirsi al buio”
Siamo nel bel mezzo di una corsa agli armamenti sui contenuti, cari i miei colleghi scrittori. Le marche e i clienti che sono al top delle classifiche di ricerca sono coloro che adottano attivamente gli approcci più innovativi, come animazioni video per il web o presentazioni in slideshow.
Nessuno ha il tempo o la pazienza per i contenuti generici. Se state cercando di scrivere un eBook che piaccia a tutti, probabilmente non riuscirete a soddisfare nessuno. Il 47% dei consumatori ritiene che la mancanza di contenuti mirati sia uno dei peggiori errori di marketing.
6. Concentrarsi sulle cose sbagliate
È facile mettere a fuoco il numero di parole scritte al giorno, o i commenti sul blog, e perdere traccia delle metriche che contano davvero. Assicuratevi di monitorare la classifica delle parole chiave, le visite, il lead e il ROI, e non spendete energie su metriche “di vanità”.
7. Dirigersi verso l’esaurimento
Ecco la cosa veramente deprimente per il content marketing: si può fare quasi sempre di più. Anche se il calendario dei contenuti è già completo per la settimana, c’è sempre un guest post in attesa di essere scritto, o una nuova piattaforma da esplorare. Tuttavia, è fondamentale budgettizzare il tempo per l’autoformazione e per non esaurire i contenuti (e se stessi!).
8. Non riuscire a investire nel Personal Branding
Le probabilità di successo di un creatore di contenuti è basata sulla sua capacità di costruire un marchio personale. Come Google Author ed esperti Seo suggeriscono circa il futuro di AuthorRank, non riuscire ad affermare se stessi come esperti nel proprio campo è un terribile errore di marketing dei contenuti.
9. Immergersi e perdersi nel diritto di polemica
Prima di pubblicare un articolo surriscaldato o controverso, fermatevi a riflettere. Non è vero che ogni messaggio virale è una buona pubblicità, ed è consigliabile avere piena consapevolezza della vostra posizione prima di mettere in una posizione sgradevole il brand con cui collaborate.
10. Non riuscire a far leva sugli influencer
Avere il coraggio di chiedere un guest post, o iniziare una conversazione in chiave influencer è dura. Tuttavia, gli influencer sono fondamentali per ottenere l’esposizione necessaria in un’epoca di abbondanza di contenuti.
11. Non essere agili
Forse il vostro pubblico odia i contenuti video, o le infografiche. Va bene, a patto di rimanere adattabili. Monitorate i parametri di attenzione, e assicuratevi di non cadere nell’errore di sprecare denaro con comprovate tattiche fallimentari.
12. Non essere sinceri
Uno dei maggiori vantaggi di pubblicare in tempo reale è la capacità di umanizzare la vostra azienda, per la condivisione di contenuti che rivelano i dipendenti nel duro lavoro dietro le quinte, e lo sviluppo di una voce tangibile. Si può lavorare per una società, ma abbandonare l’insincero modo di comunicare della pubblicità tradizionale.
13. Non valutare le linee guida aziendali
Lo stile dei contenuti della vostra azienda non dev’essere scolpito nella pietra. Regolate continuamente il vostro approccio per raggiungere il perfetto mix di creatività e di standard.
14. Non concentrarsi su clienti
Lo sapevate che solo il 50% delle aziende si considerano focalizzate principalmente sul cliente? Triste, ma vero. Se l’obiettivo della vostra azienda è la soddisfazione del cliente, il vostro atteggiamento egocentrico potrebbe contaminare il contenuto.
Siete sicuri che la stessa cosa che volete esprimere non sarebbe più chiara con una semplice infografica? I contenuti del tuo blog dovrebbero essere abbastanza lunghi da essere autorevoli, ma un concetto non deve mai essere allungato al punto di essere orribilmente noioso o costruito in base ad una lunghezza stabilita a priori.
16. Non utilizzare la lingua italiana
Non è quasi mai è accettabile nascondere semplici concetti dietro ad un linguaggio confuso o a modi di dire. Scrivete chiaro, dando la priorità ai concetti base delle vostre idee, e non lasciatevi scivolare in questa (grossolana) tentazione.
Pensate che qualcuno vorrebbe guardare la cover di due estati fa Call Me Maybe? Memejacking e newsjacking saranno molto più efficaci se ci si sposta velocemente. L’irrilevanza può essere un errore imbarazzante.
La vostra azienda è colpevole di concentrarsi troppo sul top del contenuto per generare lead, come articoli di blog e ebook? Assicuratevi di dedicare impegno anche in offerte che generino a loro volta entrate, come schede di comparazione prodotti e casi studio.
C’è un tempo e un luogo per i contenuti evergreen, ma usarli per riempire ogni buco del vostro calendario editoriale è un errore. La pertinenza è quasi sempre più efficace del contenuto generico, ed è fondamentale mappare i contenuti relativi a eventi e tendenze attuali, quello di cui la gente sta parlando.
20. Non influenzare i consumatori
Il 90% dei consumatori ha più fiducia nelle raccomandazioni di familiari o di amici che in quelle dei media, inclusi blog e social media. I vostri clienti sono i vostri migliori creatori di contenuti, ed è essenziale coinvolgere il loro sostegno come componente chiave della strategia di contenuti.