Back to school – C come Comicom

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“Il Governo assicura: tutte le scuole in Abruzzo sono aperte!”.

Con questa amara vignetta un bancario di Velletri ha vinto la prima edizione del premio di satira, nato da un gruppo di insegnanti catanesi su Facebook l’anno scorso e rimbalzato sulla rete, Gelmini Sarta Subito! Più si taglia, più si raglia.

Quest’anno si possono inviare elaborati fino al 25 settembre, dando sfogo a chiunque abbia una buona idea e voglia partecipare a questa iniziativa di “satira partecipativa” (qui un approfondimento sul network universitario Ustation).

Celebriamo il ritorno sui banchi di scuola e la giornata mondiale dell’alfabetizzazione (8 settembre), con l’inizio di tutto: in principio era il verbo. Gli abbecedari rievocano dalla nascita dell’istruzione in tutto il mondo famose cantilene, piccoli disegni associati a lettere da memorizzare, da colorare, da ridisegnare e da condividere.

Pinocchio col suo bravo abbecedario nuovo sotto il braccio, prese la strada che menava alla scuola.

L’abbecedario, il primo libro, da a-b-c-d, lo strumento per il sommo potere intellettuale, che divide l’umanità in chi sa e chi non sa: imparare a leggere e a scrivere, tanto da chiamarsi nell’antichità “libro della Santa Croce”. Come diceva il pedagogista Paulo Freire: “L’istruzione non cambia il mondo. L’istruzione cambia le persone. Le persone cambiano il mondo.”

E cosa può supportare il suono e la parola meglio di un disegno?

Il bambino chiama con il suo nome il soggetto disegnato, realizza il suono, memorizza il segno, lo abbina con più facilità ad una memoria iconica.

Dal classico A come Albero la fantasia degli autori ha preso le distanze: già che si imparano le lettere, perché non abbinarle a parole significative, coerentemente raggruppate in base a un valore?

Un esempio è l’abbecedario artistico di Alphab’art – Les lettres cachées dans l’art di Anne Guérye Olivier Dussutour (Editions Palette), dove i bambini devono riconoscere le lettere contenute o nascoste in quadri famosi: includendo all’alfabetizzazione una prima educazione all’immagine.

L’abbecedario M come mostri di Tijn Snoodijk (Edizioni Zoolibri) è invece improntato al puro divertimento.

Qui un’immersione nel passato sul notevole Le figure dei libri.

Gli alfabeti illustrati si differenziano nel tempo e nello spazio: probabilmente solo in Australia si insegnerà A come Armadillo…

 

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